Cani avvelenati, le indagini continuano: la carne utilizzata non è stata pagata
La Procura della Repubblica ha individuato due persone a carico delle quali avrebbe raccolto elementi significativi
Luci e ombre ancora, sulla mattanza di cani a Sciacca. Proseguono le indagini per riconoscere il colpevole che ha ucciso i randagi. Secondo quanto riferisce l’edizione odierna del Giornale di Sicilia, per uccidere i due cani rinvenuti in contrada Muciare, è stato utilizzato il “Metomyl”, un potente insetticida impiegato in agricoltura, ma se ingerito diventa tossico. Per il secondo avvelenamento è stato utilizzato, invece, il Parathion un antiparassitario tossico. Non è escluso che la mano che avrebbe avvelenato per la seconda volta, sia diversa dalla prima.
La carne utilizzata per nascondere il veleno non è stata pagata. Chi avrebbe prelevato questa carne poi non è passato dalla cassa, il supermercato in questione non è fornito di telecamere.
La Procura della Repubblica di Sciacca ha individuato due persone a carico delle quali avrebbe raccolto elementi significativi su un loro possibile coinvolgimento nella strage di cani, quella dei 27 animali avvelenati. Le indagini rimangono avvolte in uno stretto riserbo.