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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Mafia, l'inchiesta "Montagna": annullato l'arresto del presunto braccio destro del boss

La Cassazione rimette in libertà il cinquantaduenne Domenico Maniscalco, arrestato il 22 gennaio scorso

Ordinanza di custodia cautelare annullata senza rinvio: la Cassazione, alla quale si è rivolto dopo un lunghissimo iter il suo difensore, l'avvocato Giovanni Castronovo, ha disposto la scarcerazione di Domenico Maniscalco, 52 anni, di Sciacca, finito in carcere il 22 gennaio nell'operazione antimafia "Montagna" che delinea la geografia delle nuove famiglie di un ampio versante della provincia. 

Annullato con rinvio l'arresto di Maniscalco

II gip di Palermo, Filippo Serio, ne aveva disposto l'arresto per associazione mafiosa ma non per le due ipotesi di estorsione e tentata estorsione ai danni delle imprese Ferrara srl e Linera costruzioni che operano entrambe nel settore dell'edilizia: per questi due fatti, contestati dalla Dda, il gip non ha ritenuto sufficienti i gravi indizi di colpevolezza a suo carico. Secondo il gip, invece, Maniscalco sarebbe stato un appartenente alla famiglia mafiosa di Sciacca "per essersi messo a totale disposizione dell’organizzazione, mantenendo i contatti e partecipando a numerosi incontri e riunioni con altri membri dell’organizzazione, in particolare - si legge sempre negli atti dell'inchiesta - delle famiglie mafiose della provincia di Agrigento, tra le quali quelle di Favara, Cammarata, San Giovani Gemini e con quelli della famiglia di Polizzi Generosa – Castellana, ricevendone i benefici economici". Fra le accuse, in particolare, quella di essere stato il braccio destro del boss del paese Salvatore Di Gangi

La maxi inchiesta "Montagna", ex sindaco rinviato a giudizio

Lo scorso luglio, dopo un'iniziale conferma del provvedimento restrittivo da parte del tribunale della libertà, la Cassazione aveva disposto un nuovo passaggio davanti ai giudici del riesame che avevano ancora confermato: nelle scorse ore, infine, la decisione della Suprema Corte di annullare senza rinvio, bocciando così in maniera definitiva l'arresto. Maniscalco, tornato libero, all'udienza preliminare del processo, ha scelto - come la quasi totalità degli imputati - di essere giudicato con il rito abbreviato.

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