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Sabato, 20 Aprile 2024
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"Bisogna coprire 700 mila euro", Tari in aumento del 14 per cento

L'assessore all'Ambiente: "Non possiamo neppure ristorare i cittadini con le premialità perché abbiamo disponibili soltanto 70 mila euro"

Bisogna coprire 700 mila euro. La Tari aumenterà, dunque, a Sciacca, del 14 per cento. Il Comune, da un lato, si appresta ad effettuare una verifica dei costi, ma dall’altro, come l'assessore all'Ambiente Paolo Mandracchia, ha fatto notare al Giornale di Sicilia la gestione degli Ato "non ha portato affatto quei benefici che si auspicavano. Anche stando ai dati, all’ultimo report – dice Mandracchia - dell’aprile dello scorso anno, che per l’Ato di Sciacca evidenziata un debito di 10 milioni di euro, questo deve farci riflettere. Vero è che ci sono comuni che non pagano, e tra questi non c’è certamente Sciacca, però non mi pare che gli ambiti abbiano portato risultati eccellenti. Dal punto di vista della raccolta il servizio a Sciacca ha funzionato, ma quali sono stati i risultati finanziari? Il Comune nella vicenda dei rifiuti deve avere un ruolo pregnante e on può essere solo stazione appaltata. Non possiamo neppure ristorare i cittadini con le premialità perché abbiamo disponibili soltanto 70 mila euro".

La prossima bolletta Tari, quella del 2018, conterrà, dunque, un aumento del 14 per cento per i saccensi rispetto a quella che stanno pagando quest’anno. “Una tantum” secondo i programmi dell’amministrazione comunale, nel senso che per il futuro si punta quanto meno a riportare tutto all’importo di quest’anno se non ad effettuare una riduzione. L’aumento, secondo Mandracchia, parte dal 23 dicembre 2016 quando è stata mandata una nota ufficiale al Comune, dal commissario Sogeir, e comunicato che il conferimento in discarica, nell’impianto di Salinella, passava da 83 euro a 125 euro oltre iva a tonnellata. L’aumento di 50 euro a tonnellata comportava un costo. Entro il 31 marzo 2017 l’amministrazione doveva adeguare la tariffa e prevedere quest’aumento. Non ci sono stati atti formali di contestazione. Nel piano Aro sono state poi inserite come previsione 9.200 tonnellate, mentre le tonnellate, negli ultimi anni, sono state 18 mila. "È palese una sottovalutazione della quantità. L’obiettivo era contenere il costo entro 5 milioni e 600 mila euro della gestione precedente – aggiunge Mandracchia - ma questo com’è possibile non considerando le tonnellate da conferire ed i costi". 

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