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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Omicidio Maccarrone, Gianni Melluso resta in carcere

La difesa del cinquantanovenne ha impugnato l'ordinanza di carcerazione emessa dalla Corte di Assise. Adesso che è arrivato il pronunciamento del Riesame, gli avvocati annunciano ricorso in Cassazione

Gianni Melluso, 59 anni, resta in carcere. Per il tribunale della Libertà di Palermo ci sono le esigenze cautelari.

Condannato all'ergastolo dalla Corte di Assise di Trapani, quale mandante dell'omicidio della giovane Sabine Maccarone, Melluso ha sempre respinto l' accusa ed i suoi legali, gli avvocati Carmelo Carrara e Antonino Caleca, hanno impugnato l'ordinanza di carcerazione emessa dalla Corte di Assise. Adesso annunciano ricorso in Cassazione.

Melluso aveva lasciato il carcere lo scorso mese di luglio, dopo quattro anni, a seguito di una condanna per sfruttamento della prostituzione, e stava scontando gli ultimi mesi in detenzione domiciliare, ma il 28 novembre per lui si sono riaperte le porte della cella per la condanna, in primo grado, all' ergastolo, emessa nei suoi confronti dalla Corte di Assise di Trapani.

Il cadavere della donna, coperto con tegole e massi, fu trovato il 16 aprile 2007 dentro un pozzo artesiano accanto l'abitazione di campagna, in contrada San Nicola, a Mazara, di proprietà della madre di Giuseppe D' Assaro che, invece, si è autoaccusato del delitto, indicando Melluso come colui che gli ha chiesto di uccidere la donna. 

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